«Il 95% delle mie giornate lavorative le passo traducendo»
Sette domande a Fabio Romano, traduttore a Milano
Cosa stai traducendo?
Sto traducendo Ausser sich di Sasha Marianna Salzmann, una giovane drammaturga e autrice russo-tedesca al suo primo romanzo.
Qual è o qual è stata la tua traduzione preferita?
Dal tedesco: Nell di Christine Lavant, dall’inglese Benediction di Kent Haruf, dal castigliano Le cose che abbiamo perso nel fuoco di Mariana Enriquez, dal catalano La forza di gravità di Francesc Serés
Come o perché sei diventato traduttore?
Dopo aver lavorato per molti anni in una multinazionale delle telecomunicazioni, ho deciso di cambiare vita e ho aperto una casa editrice specializzata in ispanistica, gran vía edizioni. L’ho portata avanti per 6 o 7 anni e mi capitava anche di tradurre un paio di libri all’anno e la cosa mi appassionava al punto che alla fine ho venduto la casa editrice e ho continuato a tradurre a tempo pieno.
Quanto pagano per la traduzione di una cartella di un testo letterario (1800 battute spazi inclusi) nel tuo Paese?
Per le lingue di cui mi occupo io si va dagli 8-9 euro a cartella per un traduttore alle prime armi, fino ai 25 euro per pochi professionisti di particolare fama. Ah, e per giunta in Italia le cartelle editoriali sono di 2.000 battute spazi inclusi!
Oltre a tradurre, svolgi anche una seconda professione o attività?
Mi capita di fare revisioni di traduzioni di altri colleghi o letture o altre attività redazionali, ma diciamo che il 95% delle mie giornate lavorative le passo traducendo. Ultimamente mi sono anche occupato di ideare e condurre un corso residenziale sulle nuove professioni legate alla lettura.
Cosa ti ha sorpreso della Casa dei Traduttori Looren?
La bellezza del luogo e l’atmosfera di condivisione. Mi pare un luogo straordinario in cui lavorare.
Qual è la parola più bella nella tua lingua e cosa significa?
Come italiano immagino che dovrei rispondere mamma, ma preferisco un'altra parola che si conosce in tutto il mondo, rinascimento. Oltre che l’epoca più felice per il mio Paese, il termine si usa anche in generale per designare il rifiorire delle civiltà, delle arti, degli studî in un determinato periodo e/o in un determinato luogo.
Biografia in breve
Sono nato a Milano, Italia, nel 1968. Ho studiato Storia dell’arte medievale e lavorato come manager per quindici anni in Italia e in Spagna, poi ho iniziato a lavorare nell’editoria dove ho fatto un po’ di tutto (oltre che traduttore anche editore, commerciale, redattore, consulente). Vivo tra Milano, Venezia e Camogli, un paesino sulla costa ligure. Mi sposto solo in treno o in moto – niente automobile, niente aeroplani!
Paese: Italia
Lingua di partenza: tedesco, inglese, castigliano, catalano
Lingua di destinazione: italiano
Traduzioni: (Selezione)
- Dal tedesco: Leo Perutz (La neve di san Pietro), Thomas Glavinic (L’assassino con la videocamera), Christine Lavant (Nell), Martin Pollack (Galizia), Navid Kermani (Stato di emergenza)
- Dall’inglese: Kent Haruf (Trilogia della pianura, Le nostre anime di notte), Jenny Diski (In Gratitudine)
- Dal castigliano: Mariana Enriquez (Le cose che abbiamo perso nel fuoco), Vicente Alfonso (Ossa di san Lorenzo), Francisco Perez Gandul (Cella 211)
- Dal catalano: Francesc Serés (La forza di gravità)
Intervista e fotografie: Janine Messerli, Casa dei traduttori Looren